27
TARDELLINO (旧时邺下刘公干,今日辽东管幼安)
DOMENICA 11 marzo 1990, si stava per giocare Juventus- Milan al Comunale di Torino. Eravamo al centro del campo, quando nella curva juventina è comparso uno striscione. Recitava: BARESI, 39 VOLTE GRAZIE. Mi sono girato verso il settore dei tifosi bianconeri e ho pensato che i valori, quelli positivi, non muoiono mai.
Quattro giorni prima avevamo giocato l’andata dei quarti di finale di Coppa dei Campioni contro il Malines. La società belga aveva chiesto alla Uefa che la gara non fosse disputata nel suo piccolo stadio cittadino, bensì a Bruxelles. All’Heysel. I belgi volevano sfruttare l’occasione: quando mai sarebbe ricapitato loro di affrontare il Milan campione in carica? L’Uefa aveva dato l’okay, malgrado il nostro club avesse espresso parere negativo.
C’erano state molte tensioni a livello politico, perché ogni richiesta che noi avevamo avanzato era stata respinta: non ci era stato permesso di indossare il lutto al braccio, né di far rispettare un minuto di silenzio in memoria di quanto era accaduto la tragica sera del 29 maggio 1985, quando – poco prima della finale di Coppa dei Campioni tra Liverpool e Juventus – trentanove tifosi bianconeri erano morti nella calca che si era formata in seguito all’invasione del loro settore da parte degli hooligans inglesi.
Per questa ragione, poco prima che iniziasse la partita tra noi e il Malines, avevo lasciato trentanove rose sotto il famigerato Settore Z, dove si era consumata quella strage che nulla aveva a che fare con il calcio. Per me era un atto dovuto, un segno di rispetto che andava al di là delle fazioni, delle rivalità e dei colori sociali. La vita è più importante di qualsiasi altra cosa. Lo dico da uomo, da credente, da cristiano.
TARDELLINO对本书的所有笔记 · · · · · ·
-
5
Con i ragazzi bisogna essere cauti e pazienti nei giudizi. Ricordo per esempio Alessand...
-
27
说明 · · · · · ·
表示其中内容是对原文的摘抄