Tutto ha inizio a Travagliato, nella campagna bresciana, dove Franco Baresi nasce e cresce in una famiglia modesta ma ricca di valori. Lì, in un'infanzia scandita dal ritmo della vita contadina, dà i primi calci al pallone. Tra gli incontri fondamentali di quel periodo c'è quello con don Piero, il parroco del paese che decide di mettere in piedi una squadra di calcio nell'oratorio; è l'"Uso Travagliato" che diventerà un piccolo miracolo sportivo da cui emergeranno, oltre a Franco, anche il fratello Beppe e altri calciatori professionisti. Passando attraverso la morte dei genitori, si arriva al suo ingresso nel Milan a quattordici anni, quando si trasferisce nel centro sportivo di Milanello. Dall'amicizia con i suoi compagni di stanza all'incontro con Rivera, dal rapporto speciale con suo fratello Beppe, che vive la stessa esperienza all'Inter, al massaggiatore che lo accompagna per buona parte della carriera, Baresi racconta il percorso di crescita in cui riesce a trasformare le difficoltà in un ulteriore stimolo a emergere, fino all'esordio in Serie A, non ancora diciottenne. L'autore porta il lettore, in un crescendo di emozioni, a rivivere le tappe fondamentali di una carriera straordinaria, dalle basi poste da Liedholm per la rivoluzione realizzata dagli Immortali di Sacchi, alla concretezza degli Invincibili di Capello, analizzando gli aspetti che lo hanno reso famoso come uno dei giocatori più intelligenti nel comprendere l'essenza del gioco. In questo percorso esplora le dinamiche emotive che caratterizzano alcuni momenti di crisi, come la misteriosa malattia che lo costringe su una sedia a rotelle a pochi mesi dal trionfo a Spagna '82, o il rischio di non essere più disposto a perdere, che lo porta all'abbandono del campo in un infausto Olympique Marsiglia-Milan di Coppa dei Campioni, o ancora la forza d'animo necessaria per riprendersi in tempo record da un grave infortunio al ginocchio durante i Mondiali negli Usa nel '94, per poi compiere una delle più straordinarie imprese sportive. Il viaggio termina con la storica partita d'addio nell'ottobre del 1997 e il primo indimenticabile ritiro della maglia nella storia del calcio italiano: la numero 6 del Milan.
0 有用 TARDELLINO 2021-10-14 18:55:28
胸襟超迈。我非常佩服。另他哥真是太好了。(Ma Scirea era più elegante.)话说这书每章前面都有一小段是他94罚点球之前的心理活动,而且他特地把世界杯决赛放在最后来讲,这样全书的最后一句就是“我终于可以自由地哭了(这个烂梗求你别用了……)”。我想起佐夫自传里挨个点评意大利老球员,轮到FB说他94决赛的泪水是足球运动的精华所在,当时读到觉得未免苛刻,今日方知二公都比我高明多了。... 胸襟超迈。我非常佩服。另他哥真是太好了。(Ma Scirea era più elegante.)话说这书每章前面都有一小段是他94罚点球之前的心理活动,而且他特地把世界杯决赛放在最后来讲,这样全书的最后一句就是“我终于可以自由地哭了(这个烂梗求你别用了……)”。我想起佐夫自传里挨个点评意大利老球员,轮到FB说他94决赛的泪水是足球运动的精华所在,当时读到觉得未免苛刻,今日方知二公都比我高明多了。还是道德家最懂道德家啊。(Ma Scirea era più elegante.)(唉感觉自己仿佛在代餐。) (展开)
0 有用 TARDELLINO 2021-10-14 18:55:28
胸襟超迈。我非常佩服。另他哥真是太好了。(Ma Scirea era più elegante.)话说这书每章前面都有一小段是他94罚点球之前的心理活动,而且他特地把世界杯决赛放在最后来讲,这样全书的最后一句就是“我终于可以自由地哭了(这个烂梗求你别用了……)”。我想起佐夫自传里挨个点评意大利老球员,轮到FB说他94决赛的泪水是足球运动的精华所在,当时读到觉得未免苛刻,今日方知二公都比我高明多了。... 胸襟超迈。我非常佩服。另他哥真是太好了。(Ma Scirea era più elegante.)话说这书每章前面都有一小段是他94罚点球之前的心理活动,而且他特地把世界杯决赛放在最后来讲,这样全书的最后一句就是“我终于可以自由地哭了(这个烂梗求你别用了……)”。我想起佐夫自传里挨个点评意大利老球员,轮到FB说他94决赛的泪水是足球运动的精华所在,当时读到觉得未免苛刻,今日方知二公都比我高明多了。还是道德家最懂道德家啊。(Ma Scirea era più elegante.)(唉感觉自己仿佛在代餐。) (展开)